Papa Francesco ci invita a percorrere il cammino quaresimale in compagnia delle tre virtù teologali: la fede, la speranza e la carità.

La fede. Accogliere la Verità e diventare testimoni.
«Rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’“acqua viva” della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo». È l’invito di Papa Francesco per la Quaresima, tempo per «accogliere e vivere la Verità manifestatasi in Cristo», che non è costruzione dell’intelletto, riservata a pochi, ma che possiamo comprendere con il cuore. Ma anche tempo per credere, per ricevere cioè Dio nella nostra vita e «consentirgli di “prendere dimora” presso di noi (cfr Gv 14,23)».

La speranza. Testimoni del tempo nuovo
Il tempo che ci apprestiamo a vivere, spiega ancora il Santo Padre nel messaggio per la Quaresima 2021, è fatto per sperare, nonostante l’attuale contesto di preoccupazione in cui viviamo. Ma a volte, per dare speranza, basta essere «una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza» (ibid., 224).
Nel raccoglimento e nella preghiera silenziosa – precisa Francesco – la speranza ci viene donata come ispirazione e luce interiore, che illumina sfide e scelte della nostra missione: ecco perché è fondamentale raccogliersi per pregare (cfr Mt 6,6) e incontrare, nel segreto, il Padre della tenerezza.
Vivere una Quaresima con speranza vuol dire sentire di essere, in Gesù Cristo, testimoni del tempo nuovo, in cui Dio “fa nuove tutte le cose” (cfr Ap 21,1-6). Significa ricevere la speranza di Cristo che dà la sua vita sulla croce e che Dio risuscita il terzo giorno, «pronti sempre a rispondere a chiunque [ci] domandi ragione della speranza che è in [noi]» (1Pt 3,15)».

La carità, slancio del cuore
La più alta espressione della nostra fede e della nostra speranza è la carità, «lo slancio del cuore che ci fa uscire da noi stessi e che genera il vincolo della condivisione e della comunione».
«Il poco, se condiviso con amore, – mette in evidenza il Pontefice – non finisce mai, ma si trasforma in riserva di vita e di felicità. Così avvenne per la farina e l’olio della vedova di Sarepta, che offre la focaccia al profeta Elia (cfr 1 Re 17,7-16); e per i pani che Gesù benedice, spezza e dà ai discepoli da distribuire alla folla (cfr Mc 6,30-44). Così avviene per la nostra elemosina, piccola o grande che sia, offerta con gioia e semplicità».
Vivere una Quaresima 2021 di carità «vuol dire prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia a causa della pandemia di Covid-19. Nel contesto di grande incertezza sul domani, ricordandoci della parola rivolta da Dio al suo Servo: «Non temere, perché ti ho riscattato» (Is 43,1), offriamo con la nostra carità una parola di fiducia, e facciamo sentire all’altro che Dio lo ama come un figlio».

Leggi per intero il messaggio del Papa per la Quaresima

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