Tutti conosciamo la storia di quell'aquilotto che, crescendo in un pollaio, ha imparato ad essere un pollo. Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, schiamazzava e scuoteva le ali alzandosi da terra solo di qualche centimetro: un pollo perfetto!
Gli capitava, a volte, di guardare il cielo e nel vedere la maestosità delle aquile si sorprendeva che così tanta Bellezza potesse volare così in alto.
Notando la sua meraviglia, chi gli stava accanto, quasi con malinconia, gli ricordava la dura realtà: "le aquile, sono fatte per il cielo mentre noi, i polli, per la terra".
In quel piccolo aquilotto, ci possiamo identificare tutti, ma in modo particolare rivediamo i nostri piccoli che oggi rischiano di rimanere intrappolati in questa grande menzogna.
La storia dei nostri tempi, sembra dare loro le coordinate esatte per un presente e un futuro sempre più instabile, difficile e ricco di timore. L'inganno dell'accontentarsi, del volare basso, della paura dell’latro e della sfiducia sono dietro l'angolo. Nonostante il nostro tempo stia seminando diffidenza e incertezza, non muta la loro possibilità di diventare ciò che sono e il valore della loro identità. Ma c'è bisogno di mani che accompagnano e occhi profetici che riescano a vedere in un piccolo seme fragile, un albero fiorito.
Sarà Pasqua nella vita dei nostri piccoli se nonostante la paura del virus, le difficoltà della Dad, la mancanza dei nonni e delle persone più care, le occasioni perse per stringere nuove amicizie, l'instabilità che respirano dentro e fuori le loro famiglie, troveranno volti che ancora riusciranno a dire con forza che sì, viviamo in terra, ma siamo fatti per il Cielo. Se avranno una comunità che nell’incertezza, saprà creare occasioni di crescita e di stabilità; che testimonierà loro che non saranno soli. Se, guardandoli con speranza e fermezza, verranno aiutati a credere alla bellezza unica e irripetibile di cui sono portatori. Se scopriranno che anche se le loro ali oggi sono deboli, domani potranno volare in alto.
È la Pasqua delle piccole aquile che credono e che sono sostenute; di quelle che sono precocemente sole e senza speranza. È la Pasqua delle piccole aquile che vivono da polli perché già etichettati come tali.
È la Pasqua di tutti i piccoli che hanno paura della morte dei loro cari e si sentono smarriti.
È la vostra Pasqua piccole aquile, perché il Figlio di Dio, mentre eravamo tutti convinti di essere creature di poco conto, spaventati e instabili, ha dato la sua vita per noi, regalandoci la dignità di figli regali e la certezza di non essere mai soli.
Sr.Laura Galletti
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